31 marzo 2014

iNobiettivo: Schifanoiala

La rubrica giovane e irriverente di Nicolò Battaglia

Portone Palazzo Schifanoia, Ferrara, Italy
“Ecco ragazzi, questo è l’ingresso di palazzo Schifanoia…la curiosità di Schifanoia è che…..”.

Seeeee e chi la ascolta più l’inutile guida, pensava Giangianni, come del resto tutti i suoi compagni di classe. La classica gita a Schifanoia, fatta almeno altre sei volte nel corso della breve carriera scolastica di giovane ferrarese.
I professori avevano intimato prima di entrare “Che non vi azzardiate a tirare fuori i telefonini eh!”.

Seeeee e chi li ascolta più gli inutili professori. Giangianni tutto quello che stava blablando la guida se lo poteva leggere su Wikipedia, sul cellulare, comodo, scritto da gente che magari manco ne sa nulla, ma tanto…. meglio sapere male che non sapere una fava. “Meglio un sei che un quattro e mezzo” come diceva sempre il suo compagno Ombretti.

“Ed eccoci ragazzi finalmente arrivati nel salone dei mesi…come potete notare…”

Ma che palle questa tipa, che fastidio questo ronzio nelle orecchie. Non vedono i vecchi che i ragazzi li stanno offendendo nella chat WhatsApp? Il meme sul Prof. Fetidelli che ha fatto Ricciardo spacca una cifra dalle risa.

“E così io ho finito, spero che questa visita vi sia piaciuta.”

Ecco, il momento che tutti aspettavano, lo svacco nel giardino interno. Il bar vende Coca Cola, che il Pittelli corregge di nascosto.

Giangianni continua a pistolare al telefono. Non alza mai lo sguardo. Deve andare in bagno. Sbaglia la strada sette volte perché non alza mai lo sguardo dal piccolo schermo del suo smartphone, per arrivare al cesso guarda su Google Maps. La voce del navigatore gli consiglia di abbassare la patta altrimenti è un bel problema.

Peccato che Giangianni non ha una mano di riserva. Mentre s’abbassa la zip perde il grip sul cell. Nemmeno la cover con i disegnini dei baffi può proteggere il telefonino dal tuffo fetido all’interno della tazza del water.

Il water inghiotte maligno e inesorabile il telefono mentre il povero ragazzo cerca di infilare la mano più in fondo che può nello scarico.

Vorrebbe chiamare aiuto ma non può, il cellulare è perso.

Tutto sporco e umidiccio, ormai privato della sua unica ragione di vita, Giangianni inizia a vagare all’interno del palazzo, scoprendo cose bellissime.


Racconto originale di Nicolò Battaglia
Foto originale di Franco Colla 








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